Laserterapia: a cosa serve ?

La laserterapia è un trattamento terapeutico non invasivo e indolore molto utilizzato in fisioterapia, che sfrutta i raggi laser per curare tutta una serie di patologie e ridurre sia la sensazione di dolore che l’infiammazione. In questo caso si parla di laserterapia antalgica, diversa da quella estetica che viene invece impiegata per rimuovere eventuali macchie dal viso o inestetismi della pelle.

Benefici

Il laser penetrando nei tessuti, agisce attivando il microcircolo drenante e stimolando la rigenerazione dei tessuti, con conseguente riduzione delle cause dell’infiammazione e del dolore a essa correlato.

Quali sono i principali benefici?

  • La riduzione del dolore grazie all’effetto analgesico 
  • La cicatrizzazione dei tessuti lesionati 
  • La riduzione di ematomi e versamenti grazie all’effetto antiedemigeno 
  • Effetto drenante linfatico
  • La riduzione dell’infiammazione
  • Effetto decontratturante 
  • Accelerazione dei normali processi fisiologici
  • Biostimolante
  • Maggiore produzione di Atp mitocondriale
  • maggiore sintesi di acidi nucleici Rna e Dna

Laserterapia o Tecarterapia, quale scegliere ?

Anche la , come la laserterapia, favorisce la guarigione dei tessuti e svolge un effetto sia antidolorifico che antinfiammatorio. Il principio di funzionamento ed il meccanismo di azione sono diversi (vedere l’articolo sulla tecarterapia ) ma non è di per sé migliore della laserterapia, dipende solamente dal disturbo da trattare e dall’obiettivo che si vuole ottenere. La tecarterapia può inoltre essere utilizzata in combinazione con la laserterapia per un effetto terapeutico ancora migliore.

Come funziona

Lo strumento ha come meccanismo di azione terapeutico, una emissione luminosa, fotonica, visibile o invisibile secondo la sua lunghezza d’onda, che è stata stimolata da una radiazione elettromagnetica. Le radiazioni elettromagnetiche sono generate artificialmente e sono caratterizzate da:

  • monocromaticità (tutti i fotoni hanno stessa energia e lunghezza d’onda)
  • direzionalità (tutti i fotoni hanno la stessa direzione)
  • coerenza (radiazione con caratteristiche quantitative e qualitative uguali)
  • brillanza (elevatissima energia concentrata anche su superficie puntiforme.

Il Sistema LASER è costituito da tre elementi fondamentali:

•Il materiale attivo, che una volta eccitato è in grado di emettere una sorgente energetica
propria e caratteristica della lunghezza d’onda del del materiale stesso.

•La fonte d’energia esterna, ha la funzione di stimolare il materiale attivo.

•La cassa di risonanza ottica, che consiste di 2 specchi paralleli ,opportunamente
collocati, che determinano l’amplificazione dell’energia.

Tipi di laser in commercio

In base allo stato fisico del materiale attivo esistono diversi tipi di laser in commercio:

  • Laser SOLIDI: a rubino, a neodimio, a semiconduttore diodo (Arseniuro di Gallio).
  • Laser A GAS: ad Argon, ad anidride carbonica, ad elio-neon (He-Ne).
  • Laser A LIQUIDI: a coloranti.

Precauzioni di impiego

  • Una sovrastimolazione (densità di energia superiore a 8-9 joule/cm2) può avere effetti contrari (effetto paradosso).
  • E’ opportuno proteggere gli occhi del paziente con occhiali speciali.
  • La terapia va sospesa in caso di nausea e capogiri.
  • E’ controindicato irradiare tutte le ghiandole endocrine.
  • Controindicato in caso di peacemaker, neoplasie.

Dosi e posologia

  • Per un effetto antispastico normalmente si deve avere una  emissione laser pulsata, a frequenze comprese tra 1-10 Hz.
  • Per un effetto antalgico puro, l’ emissione deve essere ad impulsi e frequenza tra 10-60 Hz.
  • Per un effetto trofico l’emissione può essere continua pura o leggermente modulata, con frequenza 700-2500 hz.
  • Per un effetto antiinfiammatorio: emissione sia continua che ad impulsi con frequenza variabile tra5000-10000 Hz

In generale comunque si tende ad avere un effetto antalgico alle basse frequenze ed un effetto biostimolante alle alte frequenza.

Modalità di applicazione

Le modalità di applicazione variano in base al tipo di sorgente utilizzata, alla patologia da trattare e all’ esperienza del terapista, considerando che la profondità di penetrazione è in relazione alla lunghezza d’onda e quindi alla frequenza della radiazione elettromagnetica utilizzata. In generale si suddivide la zona del tessuto da trattare in quadrati di circa due centimetri.

  • Ex. Trattamento edema, stimolazione tessuti.
  • Suddivisione della zona di tessuto da trattare “in quadratini“ di circa 1 -2cm.
  • Laser AsGa(o a semiconduttore o infrarosso) irradiazione per 10-15 sec.
  • Laser ad elio-neon irradiazione per 20-30 sec.
  • La profondità di penetrazione del raggio laser è in relazione alla sua lunghezza d’onda.
  • I laser che agiscono più in profondità sono quelli che operano nella zona dell’infrarosso.

Indicazioni terapeutiche

  • Flogosi subacuta, specie delle componenti articolari.
  • Tendiniti ed epicondiliti subacute.
  • Distorsioni e lussazioni.
  • Distrazioni muscolari e contusioni.
  • Flogosi croniche.
  • Piaghe da decubito ed ulcere trofiche e varicose.
  • Sciatalgie e lombosciatalgie.

Da tenere in considerazione per l’utilizzo…

L’energia assorbita da un tessuto biologico esposto alla luce laser (interazione) dipende da vari fattori:

– Angolo di incidenza del raggio con il tessuto.

– Capacità di penetrazione del raggio misurata in mm (minore è la capacità di assorbimento dei tessuti, maggiore è la penetrazione). Il laser a diodi ad esempio è un laser ad alta penetrazione, raggiunge profondità di 3,5cm.

– Potenza: si misura in Watt (questo parametro è purtroppo inversamente proporzionale al diametro dello spot: ciò che serve quindi sono radiazioni laser ad elevata potenza ed erogate mediante spot di grandi dimensioni).

Distinguiamo:

POWER LASER a più alta potenza (decine di Watt) utilizzato in chirurgia (laser a CO2)

MID LASER a media potenza (intorno ai 5 Watt) ed effetto biostimolante vedi dopo (laser Diodico)

SOFT LASER a bassa potenza (pochi mWatt) ed azione biostimolante (laser a He-Ne)

– Modalità di erogazione.

– Tempo di esposizione.

– Caratteristiche della superficie irradiata.

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