Come è facilmente intuibile dal nome, il viscosimetro è uno strumento che ha il compito di determinare la viscosità dei liquidi. Il suo campo di utilizzo principale è sicuramente il laboratorio. E tra le varie tipologie ne descriveremo due, di certo tra le più diffuse, ovvero il viscosimetro capillare e quello Brookfield (rotazionale). Avrai modo di leggere le differenze sia dal punto di vista tecnico che economico.
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Viscosimetri capillari: caratteristiche
Con i viscosimetri capillari la misurazione della viscosità avviene grazie ad un tubo sottile dove viene diretto il liquido. Il dato viene rilevato attraverso il tempo che impiega una certa quantità di liquido a passare dal tubo (elemento di cui ovviamente conosceremo sia la lunghezza che il diametro). Il metodo capillare rappresenta la misurazione “classica” che però non può essere effettuata se nel liquido in esame vi sono dei corpi solidi o comunque non è effettuabile nei fluidi ad alta viscosità.
Opta per i misuratori calibrati secondo le norme EN 12596 e ASTM d2171, come questo :
Viscosimetro Brookfield: caratteristiche
Il viscosimetro Brookfield (che altro non è che un modello rotazionale) rappresenta la tipologia più avanzata (nonché la più costosa).
La misurazione avviene facendo ruotare un corpo (attraverso il motore) in un liquido e in questo modo si misura la forza necessaria per farlo ruotare. Infatti, tale viscosimetro si basa sul concetto di come la forza possa indicare la viscosità di un fluido.
Quindi, riusciremo a calcolare la viscosità di un liquido attraverso la geometria, in base alla rotazione (se è regolare o no) e alla velocità in cui ruota il corpo. Naturalmente va presa in considerazione pure la misura del recipiente e così tutti questi dati assieme ci permettono di determinare la viscosità.
Come scritto in precedenza, sono strumenti parecchio costosi. Fortunatamente però, sono disponibili anche prodotti un po’ più “economici” [come in questo caso] solo perché non digitali e meno avanzati.
Viscosimetro rotazionale digitale: la vera innovazione al servizio del professionista
Ad oggi i viscosimetri Brookfield rappresentano la scelta ideale per i professionisti che possono contare su apparecchi innovativi che semplificano sempre di più la misura della viscosità. Ci riferiamo ai viscosimetri rotazionali digitali che sono dotati di un utilissimo display, dove avremo modo di visualizzare le misure rilevate (nel prossimo paragrafo ne spiegheremo il funzionamento).
E se sei interessato, tra i modelli “base” consigliamo il Gowe GWE-1006800 [scoprilo qui] e tra i modelli più avanzati il Gowe GWE-1008168 [scoprilo qui]. Quest’ultimo può essere usato non solo per misurare la viscosità dei Newton liquidi e non liquidi, ma anche per la viscosità di asfalto, paraffina, alto polimero, ecc.
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Viscosimetri Bookfield: funzionamento
Dopo aver installato il viscosimetro Brookfield dovrai semplicemente mettere il liquido nell’apposito recipiente. Dopodiché abbassa la leva per far scendere il viscosimetro nel contenitore e dopo che la girante sarà arrivata ad una certa altezza (a contatto con il fluido) inizierà a girare. Così facendo i valori vengono direttamente riportati sul display.
La praticità di utilizzo di questi apparecchi è davvero elevata, ecco perché rappresentano la scelta perfetta per i professionisti.